APRILE 2018 PAG. 26 - La posizione Confitarma sul Registro Internazionale
Mario Mattioli, Presidente di Confitarma, intervenendo alla
trasmissione televisiva “Fatti e Misfatti”, ha innanzitutto sottolineato che,
come associazione di categoria, l’obiettivo principale di Confitarma è quello
di tutelare le imprese armatoriali italiane attivandosi per creare le
condizioni volte a rendere competitiva la flotta di bandiera italiana e quindi
contribuire allo sviluppo del nostro Paese.
Per quanto riguarda l’occupazione, il Presidente di
Confitarma ha affermato che sulle navi battenti bandiera italiana sono
impiegati circa 65.000 marittimi di cui 37.000 italiani e/o comunitari e 28.000
extracomunitari. La maggior parte di questi ultimi sono imbarcati su navi
iscritte nel Registro Internazionale che operano su traffici internazionali ove
la concorrenza con marine di altri paesi è molto agguerrita.
In proposito il Presidente Mattioli ha ricordato che il
Registro Internazionale Italiano è uno strumento normativo istituito in Italia
nel 1998, in linea con gli orientamenti dell’Ue che miravano a restituire
competitività alle flotte mercantili dei paesi membri e a rilanciare
l’occupazione.
Il Registro internazionale si è rivelato uno strumento di
grande successo per lo sviluppo dello shipping italiano. Ciò è dimostrato dal
fatto che in 20 anni la flotta è raddoppiata ed è una delle flotte di bandiera
più importanti al mondo, la terza tra quelle dei principali paesi industriali
che fanno parte del G20.
Mattioli ha anche ricordato che la defiscalizzazione
prevista con l’iscrizione nel Registro Internazionale è una condizione
indispensabile per poter ridurre i costi di gestione delle navi italiane equiparandoli
a quelli delle altre bandiere concorrenti, offrendo dunque maggiori opportunità
alle aziende italiane di competere sui mercati mondiali.
Il Presidente Mattioli ha poi rilevato che è praticamente
impossibile accertare quanti siano i marittimi italiani disoccupati dato che
neanche le Amministrazioni competenti sono in grado di quantificarne il numero.
Al contrario, come già detto, è possibile stabilire quanti sono gli occupati a
bordo delle navi nazionali.
Rispondendo alla domanda sulle retribuzioni, il Presidente
Mattioli ha affermato che la legge prevede che ai marittimi extracomunitari
debbano essere applicate condizioni almeno pari a quelle previste nel contratto
collettivo nazionale di lavoro per i marittimi non-Ue imbarcati su navi del
Registro internazionale, sottoscritto dalle Organizzazioni sindacali
confederali, garantendo anche per livelli bassi come il marinaio, oltre a
condizioni lavorative più che dignitose, analoghe a quelle dei marittimi
italiani/comunitari, una paga netta mensile non inferiore a 1.340 dollari. A
riprova di ciò Mario Mattioli ha mostrato lo statino di un marittimo filippino
imbarcato su una sua nave operante su traffici internazionali il cui salario è
pari a 1.954 dollari equivalenti a circa 1.600 euro.
Infine il Direttore della trasmissione Paolo Liguori ha
chiesto al Presidente di Confitarma quali sono le istanze che l’armamento
presenterà al nuovo Governo.
Mattioli ha risposto che innanzitutto occorre
preservare l’impianto normativo del Registro Internazionale e Tonnage tax,
unica garanzia di sviluppo della nostra flotta mercantile e quindi di
opportunità di aumento dell’occupazione; occorre poi sviluppare le politiche e
le infrastrutture portuali del nostro Paese per poter intercettare le
importanti quote di traffico che oggi sono dirette nel Nord Europa e che
rappresentano una perdita per l’Italia pari a 30-40 miliardi di euro. Infine,
ha ribadito, oltre alla forte esigenza di sburocratizzazione e semplificazione,
la necessità di un Ministero del Mare dedicato al cluster marittimo che
riunisca tutte le competenze specifiche del settore oggi frammentate in tanti
ministeri diversi.
RED MAR