feb 2018 pag 8 - Brevi dell'Europa
2018 “anno della multimodalità”
E’ quanto stabilito dalla
commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc nel ribadire l’impegno di
Bruxelles a ridurre le emissioni di CO2, la congestione e l’inquinamento
atmosferico, anche in previsione degli obiettivi stabiliti dall’accordo di
Parigi. Nel corso dell’anno la Commissione presenterà una serie di iniziative
politiche e legislative volte a favorire una maggiore integrazione del settore,
puntando su tematiche come la digitalizzazione (documenti di trasporto
elettronico e corridoi digitali), incentivi economici (revisione della
direttiva sui trasporti combinati e un nuovo studio sull’internalizzazione dei
costi esterni), sostegno all’infrastruttura multimodale (attraverso i progetti
Horizon 2020, Connecting Europe Facility e il prossimo Multiannual Financial
Framework), sviluppo di un nuovo quadro normativo e promozione della “mobilità
attiva” integrata con altre modalità (città “smart”). Primo appuntamento il
prossimo 20 marzo con una conferenza di alto livello sul trasporto multimodale
merci a Sofia.
Brexit, gli armatori chiedono regole certe
Nessuna indecisione sul
futuro dei rapporti commerciali tra Ue e Regno Unito. Nel corso di un’audizione
presso la Commissione per i Trasporti e il Turismo del Parlamento europeo
Martin Dorsman, segretario generale dell’European Community Shipowner’s Association,
ha indicato le tre priorità degli armatori: nessun ostacolo nel traffico navale,
libera circolazione per marittimi, personale di terra e passeggeri, libero
accesso al mercato interno e al settore offshore. Preoccupano, in particolare,
le possibili conseguenze sulle procedure di frontiera. “Se Ue e Regno Unito non
troveranno un accordo praticabile – ha spiegato Dorsman – sarà necessaria una dichiarazione di carico assieme ad altre verifiche e
controlli legati alle norme fitosanitarie e sul controllo dell’immigrazione.
Questo potrebbe portare a una pesante congestione nei porti privi di spazio
sufficiente con ricadute serie sulle catene di approvvigionamento just-in
time”. Ad oggi, l’export europeo verso il Regno Unito ammonta a 365 miliardi di
euro (pari al 54% dell’import della controparte) mentre quello britannico
raggiunge i 274 miliardi (pari al 43% delle esportazioni totali Uk). Dorsman ha
anche chiesto il reciproco riconoscimento dei certificati e il libero accesso
per i marittimi dei paesi terzi.
Proposta di direttiva contro i
rifiuti in mare
Nell’ambito della prima
strategia europea per la protezione dall’inquinamento da plastica Bruxelles ha
presentato una proposta di direttiva sugli impianti portuali di raccolta per il
conferimento dei rifiuti sulle navi. L’obiettivo del documento è superare
l’attuale regime, caratterizzato da inutili oneri amministrativi per porti ed
utenti, attraverso l’allineamento con la Convenzione MARPOL. Un’armonizzazione
che riguarda sostanzialmente l’ambito di
applicazione dell’obbligo di conferimento in conformità alle norme sugli
scarichi. Prevista anche la completa integrazione delle ispezioni nell’ambito
del controllo da parte dello Stato di approdo e l’allineamento con la Direttiva
2002/59/CE, che istituisce un sistema comune di monitoraggio del traffico
navale e di scambio di informazioni. La proposta prevede l’abrogazione
dell’attuale Direttiva 2000/59/, relativa agli impianti portuali di raccolta
per i rifiuti prodotti dalle navi e i residui del carico, ed include modifiche
accessorie alla Direttiva 2009/16/CE (controllo da parte dello Stato di approdo)
e alla 2010/65/UE (formalità di dichiarazione delle navi in arrivo o in
partenza da porti degli Stati membri).
EMSA, guida per i carburanti LNG
L’Agenzia europea per la sicurezza marittima ha rilasciato la prima guida
sull’uso del gas naturale liquefatto per le autorità e le amministrazioni
portuali. Realizzato nell’ambito dell’European Sustainable Shipping Forum, il
documento punta a sostenere l’adozione del Gnl ed è considerato un elemento
strategico a sostegno dello sviluppo di carburanti alternativi per il trasporto
marittimo previsto dalla direttiva 2014/94/Ue.
Multe per 395 milioni al cartello
delle car carrier
Violavano le norme antitrust dell’Ue costituendo un vero e proprio cartello
nel segmento del trasporto marittimo di autovetture. Con questa motivazione la
Commissione europea ha comminato quattro multe per un totale di 395 milioni di
euro alle compagnie CSAV (Cile), K Line, MOL e NYK (Giapppone) e WWL
(Norvegia). “Non tollereremo comportamenti anticoncorrenziali nei confronti dei
consumatori e delle industrie d’Europa,” ha commentato il commissario alla
Concorenza, Margrethe Vestager. “Aumentando i prezzi dei componenti o i costi
di trasporto delle automobili, i cartelli hanno danneggiato in ultima analisi i
consumatori europei e inciso negativamente sulla competitività del settore
automobilistico europeo, che impiega circa 12 milioni di persone”. Alla MOL,
che ha presentato una richiesta di immunità da cui è partita l’indagine, è
stata riconosciuta una riduzione del 100% dell’ammenda.