feb 2018 pag 6 - Brevi del Mondo
Marocco, elaborato il nuovo piano infrastrutture
Circa 58 miliardi di euro
da spendere entro il 2035 per progetti nel settore stradale, ferroviario,
aeroportuale e logistico. È questa la dotazione dell’ampio piano di
potenziamento infrastrutturale messo a punto dal ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti del Marocco. Tra gli interventi previsti: il raddoppio
dell’attuale rete autostradale (1.800 chilometri) in cui è considerata
strategica la tratta Nador-Guercif (124 chilometri), dal costo stimato di 525
milioni di euro, che collegherà il nuovo porto Nador West Med, la zona
turistica di Marchica, il parco industriale di Selouane e la ZES di Nador; la
creazione di 70 zone specializzate nello stoccaggio e movimentazione delle
merci, a sostegno del settore logistico; la realizzazione di cinque nuovi porti
– Nador West Med, Kenitra Atlantique, Safi, Jorf Lasfar e Dakhla Atlantique –
di cui uno (Jorf Lasfar) destinato alla movimentazione Gnl; l’integrazione degli scali esistenti con le rispettive aree
urbane (Tanger-ville, il porto fluviale di Kénitra, Casablanca, Safi-ville e
Al-Hoceima ville).
Partnership IMO – BERS
L’International Maritime
Organization e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo hanno
siglato un accordo di collaborazione per promuovere il trasporto sostenibile. L’obiettivo
dell’intesa è lo sviluppo della sicurezza e della salvaguardia ambientale sia
nel campo del trasporto navale sia nelle operazioni portuali. Oltre a
finanziare gli investimenti, il “braccio” marittimo dell’Onu e la banca
multilaterale di sviluppo forniranno consulenza tecnica, di preparazione e
pianificazione dei progetti alle proposte che già sono state avanzate dalle
autorità nazionali di Azerbaigian,
Egitto, Georgia, Marocco, Tunisia e Turchia in tema di sportello unico
marittimo, abbattimento delle emissioni nelle aree portuali, bunkeraggio Gnl,
elettrificazione delle banchine.
L’India affitta un porto iraniano e progetta uno scalo da 10 milioni di
Teu
India e Iran puntano a
sviluppare una via d’ingresso alternativa all’Asia centrale. I due paesi hanno
firmato un accordo da 85 milioni di dollari per la cessione in leasing, per un
periodo di 18 mesi, di una parte dello scalo di Chabahar, sulla costa orientale
iraniana. Lo scopo è bypassare il vicino (90 chilometri) porto di Gwadar in
Pakistan, diventato punto d’accesso all’Afganistan e a tutta la regione
circostante dopo la massiccia iniezione di risorse cinesi che ne hanno
rinnovato le infrastrutture. L’intesa prevede anche la costruzione di un
raccordo ferroviario con Zahedan, centro al confine con il Pakistan, “per
sfruttare appieno – come ha spiegato il primo ministro indiano Narendra Modi –
il potenziale commerciale del gateway di Shahid Behetshi”. Intanto, è partita
la prima fase del progetto di costruzione del quarto terminal container del
porto di Jawaharlal Nehru (Mumbai), per un investimento di 730 milioni di
dollari. Il nuovo terminal, gestito dal gruppo PSA International di Singapore,
avrà una capacità di traffico annua pari a 2,4 milioni di Teu. Con il
completamento della seconda fase del progetto, prevista nel 2022, la capacitÃ
del terminal raddoppierà portando quella complessiva dello scalo indiano a
dieci milioni di Teu.
Terminal crociere nel porto di
Pola
Il terminal crocieristico
del porto di Pola è stato inserito dal governo sloveno nel novero dei programmi
di interesse strategico nazionale. Dopo questo riconoscimento sarà ora
possibile realizzare un piano di investimento quinquennale e far partire le
esplorazione geomeccaniche nell’area interessata. La prima fase del progetto
prevede la costruzione di una banchina di 400 metri per un traffico stimato in
70-90 cruiser all’anno (80-100mila passeggeri). Successivamente, con
l’espansione dell’infrastruttura si punta ai 200 approdi annuali per un totale
di 400-600mila passeggeri. Costo complessivo dell’opera, circa 150 milioni di
euro da recuperare tramite partnership con investitori privati. In prossimitÃ
dell’aeroporto e direttamente collegato con la rete autostradale il futuro
scalo crocieristico di Pola punta a scalzare Dubrovnik per diventare il più
importante player nel settore adriatico alle spalle di Venezia.
In Olanda e Norvegia si sperimentano navi elettriche e a guida autonoma
Si chiama Tesla la
chiatta elettrica che sarà utilizzata dal prossimo autunno per il collegamento
sperimentale tra Amsterdam e Rotterdam allo scopo di alleggerire il traffico su
gomma tra le due città (circa 23mila viaggi l’anno). Progettata dall’azienda
olandese Port-Liner nasce anche grazie a un finanziamento europeo da 7 milioni
di euro, a fronte di un investimento complessivo da 100 milioni per la
realizzazione di una flotta di 6 unità in grado di trasportare 280 container.
Stando ai dati forniti dall’azienda sono circa 7.300 i natanti utilizzati in
tutta Europa per spostamenti brevi, di cui più di 5mila appartenenti ad aziende
belghe o olandesi. È stata battezzata in Norvegia invece Yara Birkeland, la
prima nave cargo al mondo a guida autonoma grazie ad un sistema di navigazione
che combina Gps, radar, telecamere e sensori. Anch’essa caratterizzata dalla
propulsione elettrica avrà un costo di 25 milioni di dollari, il triplo
rispetto ad un cargo tradizionale. Dapprima con alcuni membri dell’equipaggio a
bordo, l’unità si sposterà dal 2020 da un fiordo fino al porto di Larvik (40
miglia) trasportando container di concime.
Alleanza
intermodale RCG e TranContainer alla conquista della Cina
Rail Cargo Group società ferroviaria merci
austriaca e la russa TransContainer, attiva nel settore intermodale, hanno
firmato un protocollo d’intesa per la costituzione di una joint venture per la
promozione di servizi door-to-door e lo sviluppo di connessioni sulla rotta
Cina – Europa. Attualmente le due aziende operano già due rotazioni settimanali
su questa rotta che dovrebbero passare a dieci entro il 2020. Per l’amministratore
delegato di TransContainer, Petr Baskakov, “si tratta del segmento del mercato
container in più rapida crescita. La combinazione tra le competenze e le
tecnologie della PJSC TransContainer nell’area dello scartamento di 1.520
millimetri con le possibilità offerte da Rail Cargo Austria sulle linee
ferroviarie europee, in particolare dell’Europa centrale e sud-orientale, darÃ
un impulso allo sviluppo del traffico ferroviario sulla rotta Cina-Europa-Cina
e offrirà ai nostri clienti una soluzione di trasporto affidabile e
competitiva”. Contestualmente RCG ha potenziato anche i collegamenti con
l’Europa sud-orientale concentrando a Budapest la formazione dei treni shuttle
diretti in Bulgaria, Macedonia, Serbia, Grecia, Turchia e in altri mercati. In
precedenza le spedizioni venivano caricate su treno in numerosi hub, tra cui
Villach, Budapest, Sopron, Sturovo o Belgrado.
Cresce il numero di navi smantellate sulle spiagge nel sud est asiatico
Delle 835
navi oceaniche destinate alla demolizione ben 543 (80,3%) sono state
smantellate sulle spiagge del Bangladesh, India e Pakistan, in cantieri che non
rispettano gli standard minimi di qualità per i lavoratori e la protezione
dell’ambiente. Lo confermano i dati dell’ultimo rapporto di Shipbreaking
Platform, l’organizzazione con sede a Bruxelles che da alcuni anni monitora il
fenomeno. Il 2017, spiega l’Ong, è stato un anno record nel settore a causa del
grande numero di tanker dismesse (86
unità per 9,78 milioni di tonnellate). Un segmento, in cui si sono
particolarmente distinti gli armatori iraniani con ben cinque mega-petroliere
vendute, che ha visto primeggiare gli stabilimenti del Bangladesh, con ben 46
acquisizioni. Nella poco onorevole classifica dei dumper nazionali primeggiano
Grecia (51 le navi vendute) e la Germania (50). In crescita anche il
coinvolgimento di armatori norvegesi (16 unità finite ad Alang, Gadani e
Chittangog) nonostante la forte pressione esercitata in questo paese da
autorità e investitori. Europa e Turchia restano le aree geografiche più interessate
alla pratica con la Cina che sembra essere riuscita a porre un freno al
fenomeno rispetto agli anni passati. Particolarmente pesante il bilancio delle
vittime: 33 gli operai morti. In testa alla classifica per numero di incidenti
sul lavoro c’è il Bangladesh con 15 morti e 22 persone rimaste gravemente
ferite. In India, invece, sono stati almeno otto i morti mentre le vittime in
Pakistan hanno toccato le dieci unità . “Le cifre del 2017 sono una triste
testimonianza della riluttanza del settore dei trasporti marittimi ad agire in
modo responsabile,” ha commentato Ingvild Jenssen, fondatore e direttore
dell’associazione. “La realtà è che gli armatori non sono interessati ad
utilizzare cantieri con le infrastrutture adatte ad un settore così complesso e
a rischio, dal punto di vista delle condizioni di lavoro e del contenimento di
sostanze inquinanti, come è il riciclaggio.
Clarkson, la flotta mondiale in crescita
Secondo le statistiche di
Clarkson Research, a partire dal 2018 la flotta mercantile mondiale risulta
composta di 94.171 navi per 1,30 miliardi di gt con un incremento del 3,3%
rispetto allo stesso periodo del 2017. Nel corso dell’anno sono state 1.022 le
unità ordinate per un totale di 47 mln di gt e un investimento totale pari a
58,7 miliardi di dollari, mentre 1.891 unità (65 mln gt) sono state consegnate.
Alla fine del 2017 l’order book totale per nuove costruzioni prevede una
riduzione del 14% in termini di tonnellate di stazza. Al primo posto nella
graduatoria delle principali bandiere è Panama con 219 mln gt, seguita da Isole
Marshall (147,5 mnl gt), Liberia (142,5 mnl gt), HongKong (113,2 mnl gt),
Singapore (85,4 mnl gt), Malta (72,5 mnl gt), Bahamas (60,3 mnl gt), Cina (56
mnl gt), Grecia (41,3 mnl gt) e Giappone (26,3 mnl gt). L’Italia si pone al 16°
posto con 16 mnl di gt.