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feb 2018 pag 4 - Brevi dall'Italia





TPL marittimo, al via riparto regionale per il rinnovo delle flotte
Via libera dalla Conferenza Stato-Regioni al Decreto Ministeriale di riparto delle risorse destinate al rinnovo della flotta di unità navali destinate al servizio di trasporto pubblico locale marittimo, lagunare, lacuale e fluviale. Vengono messe a disposizione per il rinnovo dei mezzi oltre 262 milioni di euro ripartiti dal 2017 al 2030, che diventeranno 350 milioni con i cofinanziamento regionale pari al 25% dei costi. Sono ammesse al finanziamento le unità navali ro/ro passeggeri e passeggeri, comprese le unità veloci e quelle adibite al servizio di trasporto pubblico nella laguna di Venezia utilizzate per i servizi di TPL marittimo che: collegano esclusivamente uno o più comuni presenti sul territorio della medesima regione;  sono effettuati in modo continuativo o periodico con offerta indifferenziata al pubblico e con orari e itinerari prestabiliti, secondo modalità imposte o concordate con le autorità competenti; sono caratterizzati da tariffe determinate o approvate dalle autorità competenti. “Le risorse – spiega il MIT – sono state ripartite sulla base delle corsa-miglio effettuate in ciascuna Regione nel 2015 e ponderate in relazione alle classi dimensionali dei mezzi, per tener conto del diverso costo dei mezzi utilizzati per effettuare il servizio”. Sono ammessi a finanziamento anche gli interventi di refitting per un importo fino al 15% delle risorse assegnate alla singola regione, ovvero per un importo fino a 3 milioni di euro per le regioni che hanno un contributo statale inferiore a 5 milioni. Sicilia (73.513.784 di euro), Veneto (67.356.094) e Campania (64.046.510) le regioni che si aggiudicano la fetta maggiore delle risorse.
Verifica europea per il porto di Napoli
Una delegazione guidata dalla presidente della Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo ha visitato il porto di Napoli nell’ambito di una missione in Sicilia e Campania per verificare lo stato di avanzamento del corridoio scandinavo-mediterraneo delle reti TEN-T. Al centro dell’attenzione della tappa partenopea, insieme a una serie di visite alle infrastrutture metropolitane, lo stato di avanzamento del Grande progetto del porto di Napoli che vede impegnati 153 milioni di fondi comunitari. Il presidente dell’AdSP, Pietro Spirito ha dato conto dei 9 interventi programmati e assicurato circa il loro completamento entro il 2023, data di chiusura del relativo ciclo di programmazione europea. “Puntiamo a due obiettivi strategici: l’integrazione efficace delle tre porte di accesso alla città, porto, aeroporto e ferrovia; lo sviluppo delle Zes, percorso sul quale con l’Ue si dovrà impostare un ragionamento sulle facilitazioni su logistica e cantieristica che attualmente non sono previste dalla carta degli aiuti di stato”. Tra gli argomenti trattati anche il nuovo pacchetto sicurezza nel settore turismo introdotto dalla Commissione europea (Delli: “Bisognerà adattarsi alle nuove indicazioni”), il principio “use it or lose it” (Wim Van De Camp: “I ritardi nell’uso dei fondi non riguardano solo l’Italia ma non aspetteremo 10-15 anni per verificare il loro utilizzo: è necessaria una pianificazione migliore per non perderli”), la decarbonizzazione di città e mobilità (Ismail Ertug: “L’Europa fornisce il quadro normativa ma su elettricità, idrogeno e gpl conterà soprattutto la volontà degli stati membri”).
Via libera al deposito Gnl di Ravenna
Si è chiuso con l’approvazione della Valutazione d’Impatto Ambientale il processo autorizzativo per la realizzazione di un nuovo deposito costiero di Gnl nel porto di Ravenna, proposto dal Gruppo PIR (Petrolifera Italo Rumena) e da Edison. Il progetto prevede un investimento stimato in 80 milioni di euro per la realizzazione di un deposito di stoccaggio di gas naturale liquefatto su una superficie di circa 23.000 metri quadrati. Il sito ospiterà due serbatoi di 10.000 metri cubi di capacità ciascuno e una banchina dedicata lunga 280 metri con un pescaggio di 8 metri per navi gasiere con capacità compresa tra 7.500 e 27.500 metri cubi e il conseguente rifornimento di bettoline (con capacità di carico tra 1.000 e 4.000 metri cubi) e camion cisterna. I lavori di realizzazione partiranno in primavera e dureranno circa 3 anni.
Ancona capofila del progetto intermodale Newbrain
Si chiama Newbrain il progetto cofinanziato dal programma europeo Adrion con l’obiettivo di potenziare il trasporto intermodale integrato e migliorare le connessioni tra i principali nodi logistici della Macroregione Adriatico Ionica guidato dall’AdSP del Mare Adriatico Centrale. Realizzato in partnership con le AdSP del Mare Adriatico Settentrionale e Meridionale, l’Interporto Padova, ITL - Istituto Trasporti e Logistica, Autorità Portuale di Igoumenitsa (Grecia), Porto di Bar (Montenegro), Camera di Commercio del Pireo delle piccole e medie imprese (Grecia) e Intermodal Transport Cluster (Croazia), il progetto può contare su risorse per 1,5 milioni di euro, di cui 280mila dellAdSP del Mare Adriatico Centrale. “Crediamo fortemente nell’intermodalità,” conferma il presidente dell’AdSP, Rodolfo Giampieri. “E’in fase di completamento la progettazione di un tratto dei binari, per 550 metri di lunghezza, che arriveranno direttamente in banchina al molo Sud. Lavoriamo affinché, entro due anni e mezzo, il trasporto dei container possa avvenire, in buona parte, attraverso la ferrovia.  Una scelta che ha l’obiettivo “di far diventare strutturato e strategico il rapporto con la sostenibilità, un fattore che è ormai fondamentale per la competitività delle imprese e, quindi, per la creazione di sviluppo e occupazione. Insieme ai porti di Venezia, Bar, Igoumenitsa e Bari iniziamo così il percorso dell’Autostrada del mare sul quale vogliamo correre velocemente”. 
Adeguata la normativa italiana su lavoro e trasporto marittimo
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’attuazione della direttiva europea 1794 del 2015 sui lavoratori marittimi. Il decreto approvato adegua l’ordinamento nazionale alle norme comunitarie nel settore del lavoro marittimo, ampliando il sistema delle tutele previste. Le principali novità riguardano l’estensione ai marittimi della disciplina in materia di tutela dei lavoratori in caso di insolvenza del datore di lavoro, di comitato aziendale europeo, di diritto di informazione e consultazione, di procedure sui licenziamenti collettivi e di trasferimento d’impresa, secondo i diritti sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e da assicurare condizioni omogenee di concorrenza nel mercato interno. Inoltre, in attuazione della direttiva europea 844 del 2016 relativa alle “disposizioni e norme di sicurezza per le navi passeggeri”, è stato approvato il decreto che recepisce la normativa  sulle nuove disposizioni e norme di sicurezza per le navi adibite al trasporto passeggeri, con l’obiettivo di prevenire e ridurre incidenti e sinistri in mare, migliorare la sicurezza nel settore del trasporto marittimo e prevenire l’inquinamento, attraverso una serie di regole costruttive da applicare alle navi.
In vigore il nuovo Codice della Nautica
Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale è entrato in vigore lo scorso 13 febbraio il nuovo Codice della Nautica. “Tra i cambiamenti importanti – spiega una nota del MIT – la semplificazione burocratica e amministrativa,  il coordinamento con la disciplina del Registro Telematico del Diporto e dello Sportello Telematico del Diportista, l’istituzione di nuove figure professionali, il riconoscimento dell’11 aprile di ogni anno come “Giornata del mare” nelle scuole, il rilancio della portualità per la nautica sociale e la garanzia di una maggiore tutela di interessi pubblici primari quali la protezione dell’ambiente marino, la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare”. L’ultimo aggiornamento della normativa di settore era datato al 2005 con l’emanazione del primo  Codice della nautica che aggiornava la “legge quadro” 11 febbraio 1971 n. 50  “Norme sulla navigazione da diporto”. Il percorso per consentire la completa l’operatività di alcuni articoli della nuova legge è già in corso nel solco delle norme dettate dal Codice.
Missione di sistema in Albania
Agricoltura, energia e infrastrutture al centro della prima missione imprenditoriale di sistema in Albania guidata dal sottosegretario al Mise, Ivan Scalfarotto, e dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Obiettivo dell’iniziativa incrementare la cooperazione, già forte, tra i due paesi (con 2,3 miliardi di euro l’Italia è stata nel 2017 primo partner commerciale del paese delle aquile) dopo l’annuncio delle 19 riforme economiche previste da Tirana nel biennio 2017-19 che aprono possibilità nei settori delle infrastrutture e pianificazione urbana, ambiente, turismo, energie rinnovabili, start-up e innovazione. Negli ultimi anni, l’Albania ha mantenuto un buon livello di crescita del Pil reale, registrando per il 2016 un +3,4%. Le stime per il 2017 si attestano al +3,7 per cento e rendono potenzialmente interessante il paese anche dal punto di vista dell’industria marittima e logistica. Stando alle statistiche dell’istituto di statistica nazionale (Instat) il 63% delle esportazioni è effettuato via mare. La quasi totalità dei traffici (93,5%) passa per il porto di Durazzo in cui sono previsti una serie di adeguamenti infrastrutturali (escavo dei fondali in primis) per poter ospitare navi di maggiore stazza.

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