feb 2018 pag 38 - Porto di Trieste conferma performance da primato
Primo porto in Italia per tonnellaggio totale movimentato e
per traffico ferroviario e primo porto petrolifero nel Mediterraneo
“Il porto sta
tornando ad essere il volano di sviluppo economico per Trieste, il Friuli
Venezia Giulia e il nostro paese, nonché su scala internazionale”. Lo ha
affermato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Orientale, Zeno D’Agostino, commentando i dati di traffico del 2017 e
l’importante rete di relazioni istituzionali e commerciali intessuta a livello
europeo e soprattutto con Middle e Far East negli ultimi anni.
Sono le statistiche che rivelano un anno da record per il
porto di Trieste, a partire dal dato complessivo che sfiora i 62 milioni, con
61.955.405 tonnellate di merce movimentata, pari ad un incremento del +4,58%
rispetto al 2016. I dati più rappresentativi del 2017 sono quelli relativi ai
container e ai treni: il settore container registra un traffico mai raggiunto
in precedenza nello scalo con 616.156 TEU (+26,66% rispetto al 2016); ma sommando
la movimentazione dei container con i semirimorchi e le casse mobili (espressi
in TEU equivalenti) nel corso del 2017, si sono raggiunti 1.314.953 TEU
(+13,52%). Crescita che D’Agostino ha definito “molto positiva in termini
quantitativi, ma soprattutto qualitativi”. Basti guardare al numero dei
container pieni sul totale movimentato: 89%. Per il presidente dell’Autority
giuliana si tratta di un dato “esemplare” se paragonato alla normale
performance di un terminal contenitori. “A Trieste non solo crescono i
container, ma crescono in maniera sana: qui passano merci, non scatole vuote”.
Di rilievo assoluto anche il dato del traffico ferroviario:
8.681 sono stati i treni, con un aumento
del +13,76% sul 2016 e del 45,17% rispetto al 2015. Tale crescita è stata
sostenuta dai treni su direttrice internazionale legati al traffico container
(+34,31%) ma anche da quelli lavorati nel porto industriale, del settore
siderurgico (+24,58%). Dai numeri emerge chiaramente l’impulso che il traffico
ferroviario ha innescato sul segmento dei contenitori, ciò significa per
D’Agostino che “la strategia del ferro intrapresa dall’Autorità portuale di
Trieste sta pagando e questa è la via da seguire anche nei prossimi anni. I
forti investimenti di Rfi, della Regione FVG e del Governo, che sommati
ammontano a 83 milioni di euro già stanziati, lo dimostrano”.
L’elemento che rendo lo scalo giuliano unico nel panorama
italiano è la presenza di svariati attori del mercato ferroviario che operano
nello scalo. Oltre al gruppo Fs, sono attive
importanti compagnie ferroviarie private italiane (CFI e Inrail) e
alcune società ( Rail Cargo Carrier Italy, Rail traction Company, CapTrain
Italia) partecipate da operatori europei di primaria importanza (Rail Cargo
Austria, DB Schenker, SNCF). Va rilevato infine il ruolo fondamentale di
Adriafer (controllata al 100% dall’AdSP giuliana) che come sottolinea
D’Agostino “da luglio ha ottenuto la certificazione a poter operare in rete e
non più solo come operatore di manovra portuale”.
Da osservare, nello specifico, che il gruppo controllato
dall’austriaca Rail Cargo è il maggiore protagonista, con una quota che
corrisponde a più del 28% dei treni totali del porto. Ma guardando la mappa dei
collegamenti intermodali del porto, risulta una nuova rete di destinazioni
ferroviarie che nell’ultimo triennio è andata estendendosi progressivamente,
coinvolgendo tutti i principali nodi del continente, molti dei quali non
programmabili fino a qualche anno fa. Sull’asse Est europeo invece il servizio
in partenza dal molo VII (Trieste Marine Terminal) verso Budapest, è tra i più performanti: 10 coppie di treni a
settimana, tanto che l’Ungheria sta diventando il primo mercato di riferimento
di Trieste per il traffico ferroviario dei contenitori.
Altro elemento fondamentale della crescita del 2017 sono
state le merci varie, 16.565.255 tonnellate di merce movimentata e un aumento a
doppia cifra (+14,11%). Trieste rimane porta privilegiata per i traffici della
Turchia in Europa: in costante aumento il comparto RO-RO con 314.705 mezzi
(+3,99% rispetto al 2016).
Sandro Minardo