feb 2018 pag 18 - La logistica concorre a valorizzare il prodotto
Raccontare e rilanciare
ulteriormente un’esperienza unica e innovativa. SOS LOG metterà in scena al
Green Logistic Expo di Padova la sua idea di futuro. Una visione improntata su
una maggiore responsabilità e consapevolezza sia da parte di chi fornisce i
servizi di trasporto sia di chi ne beneficia come consumatore finale. “Dopo aver
lanciato il marchio per la Logistica Sostenibile – spiega il presidente
dell’associazione, Daniele Testi – è arrivato il momento di abbozzare un primo
bilancio. Lo faremo attraverso due workshop in cui spiegheremo il nostro
approccio cercando di individuare i trend dei prossimi anni e lanciando
un’ulteriore iniziativa”.
Di cosa si discuterà ai due appuntamenti previsti?
Uno degli obiettivi
principali è raccontare in modo concreto la filosofia alla base della nostra
attività . Saranno le stesse aziende che hanno aderito al protocollo di validazione
a spiegare cosa sta succedendo. Faremo parlare direttamente chi è coinvolto per
capire motivazioni, difficoltà e sfide da affrontare lungo il percorso che
porterà alla certificazione. Un modo per ampliare la gittata di un’iniziativa
che per la sua stessa natura richiede tempo per essere assimilata. Sull’altro
versante, invece, focalizzeremo l’attenzione sul consumatore finale,
individuato come il vero driver del cambiamento, a patto che maturi una
consapevolezza maggiore sulle questioni in campo.
Come concorrere alla crescita di questa consapevolezza?
Il presupposto da cui
siamo partiti è semplice: la logistica non può essere considerata come un’attivitÃ
fine a se stessa. Nel momento in cui è riconosciuta come un fattore che
concorre alla valorizzazione del prodotto, qualsiasi processo di miglioramento
richiesto dal consumatore finale non può più escluderla dal novero delle
opzioni da prendere in considerazione. È il caso tipico dei prodotti biologici:
la percezione di acquistare un bene migliore nasce dal riconoscimento a monte
di una maggiore qualità delle materie prime e delle modalità di produzione. Lo
stesso discorso vale per il trasferimento delle merci. L’impatto sull’ambiente,
sull’organizzazione sociale, su comportamenti più sostenibili assumono un
valore di chiara riconoscibilità .
Una leva che potrebbe riguardare anche la disruption rappresentata
dall’e-commerce?
La logistica
dell’e-commerce anima e modifica le nostre città , in maniera visibile. Eppure,
paradossalmente, la sua modalità di promozione sembra poggiare sulla gratuitÃ
della consegna. È un messaggio profondamente sbagliato poiché, incorporando i
costi della fase dello spostamento fisico, rende meno trasparente per il
consumatore proprio la riconoscibilità delle pratiche logistiche più
esplicitamente e chiaramente sostenibili. Con effetti negativi anche
sull’organizzazione del lavoro: il deficit di consapevolezza favorisce la
ricerca dell’efficienza viziosa, quella che giocando sul minor prezzo possibile
si scarica sull’anello debole della catena, come ad esempio l’autotrasporto.
Quanto è lunga la strada da fare?
Come per tutti i
protocolli volontari bisogna superare un naturale scetticismo da parte delle
aziende. Il percorso di validazione impatta, più che a livello economico, su quello
della governance facendo emergere la debolezza strutturale della realtÃ
industriale italiana. Non mi sorprende che il profilo più interessato sia
quello della società medio-piccola, caratterizzata da un forte spirito di
iniziativa: sono i casi in cui l’imprenditore ha già imboccato la scelta
strategica della sostenibilità . A noi, invece, il compito di spiegare che
conviene a tutti.
Giovanni Grande