DIC 2017 PAG 11 - Riforma Portuale monca di strumenti importanti (Gian Enzo Duci)
Gli agenti marittimi sono da sempre sulla linea del fronte della portualità e dei traffici marittimi, in quanto vero e proprio anello di congiunzione fra il mare, le compagnie di navigazione, il mercato e la logistica dei sistemi paese. E’ proprio in questo quadro di riferimenti che, specie negli ultimi anni, sono diventati i più attenti testimoni di una forbice sempre più divaricata fra i tempi del sistema Italia, e quindi della portualità , delle infrastrutture e della macchina burocratica amministrativa, e i tempi del mercato mondiale protagonista di costanti processi di trasformazione che hanno rivoluzionato la geografia dei traffici specie nel campo dei container. La riforma portuale che avrebbe dovuto parzialmente chiudere questa forbice è, ancora oggi, a oltre un anno dalla sua entrata in vigore, monca di alcuni strumenti importanti di governance. In primis quel tavolo di coordinamento nazionale che dovrebbe individuare le priorità del sistema, indicandole ad Autorità di Sistema Portuale decisamente meno autonome che in passato. E oggi si aprono ulteriori interrogativi sulla possibilità di colmare questo gap fra i tempi del mercato e i tempi di una portualità italiana. Interrogativi che trovano maggiore conferma in alcuni porti che sono ancora ai blocchi di partenza: è il caso del porto di Venezia, che, nonostante abbia un mercato quasi naturale per le merci in uno degli hinterland industriali e produttivi più ricchi del Paese e un mercato altrettanto naturale nei passeggeri, rischia di dover sopportare il peso di scelte che ancora oggi non sono definite. E’ il caso anche dei due porti che per una breve stagione hanno guidato la stagione di successo dei centri italiani di transhipment, ovvero Gioia Tauro e Taranto. Ma è su tutta la portualità , ancora in mezzo al guado di troppe decisioni infrastrutturali e di vincoli burocratici che rappresentano un condizionamento e un limite competitivo importante, che Federagenti ha acceso i riflettori e non ha certo intenzione di spegnerli.
Gian Enzo Duci
Presidente Federagenti