DIC 2017 PAG 26 - Gruppo Palumbo, rafforzare le posizioni di mercato
Il network di cantieri Palumbo
punterà a rafforzare la sua presenza anche fuori dal bacino del Mediterraneo. “In
questo momento a Tenerife contiamo su una banchina e spazio per fare
riparazioni con nave galleggiante ma stiamo studiando la concreta possibilitÃ
di un’ulteriore espansione per un’area che riteniamo molto interessante sotto
il profilo del potenziale di sviluppo”. È quanto spiegato a
Porto&Interporto da Andrea Sabbion, Sales Manager – Commercial Ships
Division di stanza nella sede monegasca del Gruppo. “Sul breve termine non
prevediamo ulteriori acquisizioni, pur continuando a guardarci attorno. L’obiettivo
principale rimane l’ulteriore consolidamento della rete esistente in previsione
di una accelerazione del mercato”.
In che modo si è andato strutturando il network Palumbo?
Ogni cantiere, per ovvi motivi
legati a dotazioni infrastrutturali e geografiche, si sta avviando verso una
sorta di specializzazione pur conservando nel complesso un certo grado di
intercambiabilità . Malta è la realtà che offre la maggiore flessibilitÃ
operativa potendo operare su tutti i tipi di unità , compreso il refit di superyacht.
Messina per posizione geografica e disponibilità di bacino si sta affermando
come punto di riferimento per i traghetti. Napoli riesce a soddisfare le
richieste della committenza di base in Campania mentre Marsiglia, pur destinata
al refit di superyacht può operare anche su piccole unità mercantili e da
rimorchio. Infine, c’è Ancona, destinata al new building e Tenerife che offre
diverse soluzioni e su cui si lavorerà per raggiungere una connotazione via via
più precisa.
Quale bilancio per il 2017?
Complessivamente abbiamo
lavorato su circa 400 navi, dalle piccole imbarcazioni galleggianti agli
interventi più complessi in bacino per Ro-ro e cruise. Tra questi da
sottolineare la riconversione effettuata a Malta della “Silver Cloud” in unitÃ
“ice class”. La nave è stata trasformata, a partire dal rafforzamento della
carena, per rispettare i parametri del “polar code” che prevede particolari
prescrizioni in merito ai criteri di sicurezza e stabilità . Munita di tutte le
dotazioni per navigare in acque polari entrerà a far parte della flotta
“Expedition” di Silversea. Importante anche le operazioni di manutenzione,
refitting, trasformazione e riconversione effettuate a Napoli e Messina sulle
unità della flotta Tirrenia e Moby.
Le prospettive per il prossimo anno?
Il nostro è un settore
ciclico, le navi devono comunque fermarsi ogni 3/5 anni. Ci aspettiamo un 2018
positivo, in linea con i risultati più che buoni del 2015. Una fiducia
suggerita anche dagli adeguamenti che saranno necessari con l’obbligatorietÃ
del “ballast water treatment”. Un’ottima occasione sia per le ditte produttrici
degli impianti sia per i nostri cantieri che hanno a disposizione strutture,
personale e know how per operare su questo fronte. Quanto ai segmenti più
remunerativi, con la perdurante crisi del settore oil and gas, punteremo con
decisione ancora su traghetti e supercruise.
Napoli continuerà ad essere centrale per il Gruppo?
Nel modo più assoluto e a
maggior ragione con la chiusura della lunga parentesi di commissariamento del
porto. Sono stati anni difficili in cui volenti o nolenti abbiamo dovuto
trasferire altrove il nostro business. Auspichiamo un veloce superamento delle
criticità e una nuova attenzione per un settore che, con la lunga e complessa
filiera produttiva coinvolta, può rivestire un ruolo strategico per il rilancio
di tutta l’economia portuale.
Giovanni Grande