DIC 2017 PAG 38 - Crescita e investimenti nel futuro di InRail
Guido Porta, Presidente e CEO di InRail spiega: “Prevediamo
di chiudere il 2017 con un fatturato sopra i 30 milioni di euro, in crescita
del 13-14% rispetto al 2016 e una produzione attorno a 1,2 milioni di treni/km.
Per il 2018 l’obiettivo sono 1,4 milioni di treni/km, grazie anche alle nuove
locomotive Vectron e a 30 nuovi agenti. L’attività si sta sviluppando bene, e
troviamo interesse anche in clienti che fino a ieri erano refrattari alle
imprese ferroviarie private”.
Uno dei risultati più
significativi di quest’anno è lo sviluppo su Trieste.
“Noi non operavamo su Trieste – racconta Porta - area in
mano alle imprese di matrice tedesca, quest’anno, soprattutto per conto di
Ekol, operatore logistico turco, siamo arrivati a produrre da Trieste su
Tarvisio 15 coppie di treni a settimana. La nostra politica è consolidarci
sulle relazioni per area in modo da ottimizzare personale e flussi, per cui
siamo presenti su Tarvisio, Villa Opicina, Ravenna, tutta l’Emilia, Brescia,
Domodossola e facciamo anche dei treni Est-Ovest e viceversa con delle
relazioni da Tarvisio su Genova e altre da Ventimiglia per San Giorgio di
Nogaro e Basiliano”.
Estero, ad Est, vuol
dire soprattutto Austria e Slovenia e InRail ci sta pensando.
“Stiamo lavorando per il certificato di sicurezza in
Slovenia dove abbiamo già una sede a Nova Gorica - continua il presidente di
InRail - il primo obiettivo è fare treni in Slovenia in autonomia, visto che
abbiamo già anche i locomotori adatti, e poi non escludiamo di attestarci oltre
il confine austriaco a Furniz, ad appena 25 km da Tarvisio: ci sarebbe molto
utile da un punto di vista operativo, visto che i treni che arrivano dall’Est
sono spesso in ritardo. Meglio attendere in un centro intermodale che al
confine.
Nel 2018 InRail
aggiungerà altre tre locomotive alle 11 già in servizio e la scelta dei nuovi
mezzi sottolinea l’attenzione di InRail all’innovazione.
“Queste Vectron, sono anche un po’ un esperimento, perché
una è monotensione, come quelle che già abbiamo con FuoriMuro (l’impresa
ferroviaria del gruppo con base a Genova), una è multitensione ed una invece è
bimodale, elettrica e con modulo di trazione diesel - precisa Porta - Questa potrà rendere fattibile da un punto di
vista economico, traffici che ora non lo sono per via degli alti costi di
manovra nei terminal non elettrificati.
Anche nelle altre
imprese del Gruppo non mancano comunque novità interessanti.
“FuoriMuro fa le manovre all’interno del Porto di Genova e
quest’anno ha movimentato circa 5000 carri in più, abbiamo una maggiore
presenza su Voltri, e poi vogliamo fare treni dal Porto. C’è un progetto con
Ferrovie Nord per un collegamento porto-retroporto e studiamo se attestare del
traffico al loro terminal di Sacconago, vicino a Busto. Per il traffico di
FuoriMuro con la Francia invece pensiamo di passare da 230 a circa 300-320
circolazioni/anno. Infine per alcune tratte vogliamo fare treni da 2000 ton.
invece che da 1600 con una sola locomotiva. Metrocargo Italia, che opera da
MTO, ha cominciato a gestire il terminal affittato da RFI a Borgo San Dalmazzo
dove abbiamo anche una nostra reach staker, Vorremmo far partire alcune
relazioni da lì fino a Portogruaro, con sabbie all’andata e cereali al ritorno,
e per questo abbiamo fatto un investimento importante, circa 650 mila euro per
80 casse mobili da 30 piedi che possono portare sia sabbia che cereali. Saranno
usate anche sulle relazioni con la Francia. Infine, Metrocargo ha partecipato
alla gara di Mercitalia per la gestione del terminal di Novi San Bovo che
potrebbe diventare un punto di consolidamento di traffici dalla Francia e dai
porti, da rilanciare poi su relazioni nazionali e internazionali più lunghe”.
Franco Tanel