DIC 2017 PAG 6 - Confitarma perno del cluster marittimo nazionale (Mario Mattioli)
Siamo alla fine di un anno molto particolare per lo
shipping, specie per la Confederazione Italiana Armatori che ad ottobre ha
rinnovato i suoi vertici affidando a me la presidenza per il prossimo triennio.
Inutile dire quanto io sia onorato e consapevole della grande responsabilità di
rappresentare l’industria armatoriale del nostro Paese, in Italia e all’estero.
Confitarma continua infatti a rappresentare le istanze di
tutta l’industria armatoriale italiana, che comunque è il perno su cui ruota il
cluster marittimo nazionale.
Il primo impegno che ho assunto difronte all’Assemblea
dell’11 ottobre scorso, è quello di continuare a difendere e rafforzare la
competitività della flotta italiana.
È un’ardua battaglia, soprattutto considerando che siamo in
una fase di transizione che coinvolge il mondo politico nazionale, quello
comunitario e quello internazionale.
Questo è un aspetto che viene spesso sottovalutato e che
invece è fondamentale per capire l’evoluzione di questo settore e le sue
priorità future. Il nostro settore affronta quotidianamente le sfide poste dai
molti eventi che influenzano gli equilibri politici ed economici mondiali, ma,
di fatto, il trasporto marittimo è la spina dorsale della globalizzazione e del
commercio internazionale, dal momento che il 90% delle merci viene trasportato
dalle navi.
La crisi economica iniziata nel 2008 – sono quasi 10 anni – sembra
stia finalmente cedendo il passo alla ripresa e le prospettive per l'industria
marittima sono piuttosto ottimistiche.
Di fatto stiamo assistendo ad una evoluzione dei mercati
marittimi a seguito della maggiore richiesta di materie prime da parte di
potenze emergenti, come la Cina e altri paesi estremo-orientali, nonché
all’esigenza di infrastrutture adeguate per lo sviluppo del commercio ed anche
dei cambiamenti climatici che richiedono l'adozione di misure per la protezione
dell'ambiente che incidono sulle attività di trasporto.
Il programma che intendo portare avanti con la mia squadra è
quindi dettato dalle numerose tematiche di attualità che interessano lo
shipping mondiale e nazionale.
Il tema a me particolarmente caro è quello della promozione
della migliore qualità della formazione per fornire conoscenze e competenze
funzionali agli effettivi bisogni delle imprese armatoriali e per valorizzare i
lavoratori marittimi specie quelli dello Stato Maggiore e quelli impiegati in
funzioni altamente specialistiche. Aggiungo che quest’anno affronteremo il
rinnovo contrattuale dei marittimi e degli amministrativi.
Senza contare la complessa materia della sicurezza che
diventa sempre più complessa a causa dello sviluppo di tecnologie che obbligano
le aziende a prevenire attacchi cibernetici. Insomma, tanti temi ma sempre
tenendo in cima alla lista la difesa e il rafforzamento della competitività delle
navi italiane.
La competitività della nostra flotta mercantile, nel
rispetto delle regole di sicurezza e ambientali, ruota intorno al Registro
Internazionale che si è rivelato essere uno strumento di grande successo per lo
sviluppo dello shipping italiano. Purtroppo, negli ultimi anni, più volte
l’impianto normativo di questo istituto è stato messo in pericolo a causa di
avventati interventi strumentali.
Inoltre, nonostante le positive ricadute occupazionali
ottenute negli ultimi 20 anni con il raddoppio della flotta italiana, grazie al
Registro Internazionale, nel nostro Paese non sempre la politica ha recepito la
giusta consapevolezza dell’importanza strategica del settore marittimo.
Basti dire che oggi sono sette i Ministeri che si occupano
della risorsa mare con il grave rischio di disperdere professionalità ed
esperienze indispensabili per l’economia del nostro Paese.
Ecco perché credo sia di fondamentale importanza ribadire
l’esigenza di un ministero del Mare che, oltre al trasporto marittimo e ai porti,
sia dedicato anche alla logistica e a tutte le altre componenti del sistema
marittimo, sulla base di una visione integrata e moderna e, soprattutto
flessibile ed in grado di adeguare i tempi della burocrazia a quelli delle
industrie del mare.
Mario Mattioli
Presidente Confitarma